Il primo Consiglio Comunale
Ecco il video ufficiale del primo Consiglio Comunale (ufficiale perché ripreso e archiviato a cura del Comune, grazie ad una nostra iniziativa della passata legislatura, con la quale tutti i Consigli Comunali sono ripresi e posti alla visione di chi fosse interessato) con il giuramento del Sindaco Luca Salvai a Sindaco, l’elezione a Presidente del Consiglio di Luigi Carignano, i discorsi degli stessi e del capogruppo Giorgio Pittau.
Il video del primo Consiglio Comunale
Il discorso di insediamento del Sindaco Luca Salvai
Spett. Consiglieri, Spett. Assessori, Spett. Concittadini
do il benvenuto in quest’aula ai nuovi consiglieri eletti, agli assessori e ai cittadini presenti. Questa sera per il sottoscritto e per molti di noi è una serata importante, che forse non scorderemo mai, per tutta la vita. Prima di pronunciare il giuramento vorrei iniziare dai ringraziamenti. Sembra scontato ma, in realtà, non lo è. Voglio iniziare col dire un sincero grazie a chi ci ha sostenuto e incoraggiato in questi ultimi mesi, e in noi ha riposto così tanta fiducia, fiducia che cercheremo di ripagare, come recita la nostra costituzione su cui mi appresto a giurare, svolgendo il nostro lavoro con DISCIPLINA e ONORE. Siamo altresì consapevoli che le aspettative che i cittadini pinerolesi ripongono in noi sono molto alte, forse troppo; di fronte a tanto entusiasmo che percepisco per le strade della città non posso far altro che trovare in me motivazioni ancora più grandi per impegnarmi al massimo, con quell’atteggiamento umile di chi ha tanto da imparare e tutto da dimostrare.
Vorrei anche rivolgere un grazie sincero a chi ci ha preceduto nell’amministrazione di questa città e anche a chi non ci ha votato. Alcune strade sono già state tracciate da chi ci ha preceduto, e sarebbe stupido e poco responsabile cambiare direzione. Mi riferisco al sistema dei servizi alla persona, agli stanziamenti a bilancio riservati alle fasce più deboli della popolazione, alla rete della solidarietà, ad alcune scelte effettuate nel passato mandato elettorale che hanno messo chiaramente ed inequivocabilmente al centro il benessere collettivo a discapito dell’interesse di pochi. Su queste strade proseguiremo con continuità. Su altri fronti riteniamo invece sia necessario voltare pagina.
Infine vorrei salutare e ringraziare gli uffici e tutto il personale con cui ho già avuto modo di confrontarmi in questi giorni: il fatto di lavorare con una Giunta inesperta comporterà un maggior carico di lavoro anche per loro. Per questo li ringrazio, per la pazienza e la gentilezza con cui ci hanno accolti! Sono assolutamente convinto che presto le nostre buone intenzioni verranno trasformate, con il loro aiuto, in programmi e progetti concreti e realizzabili.
Inevitabilmente in questi primi mesi di Amministrazione voleremo basso, faremo prevalentemente programmazione e cercheremo di portare a termine alcuni degli obiettivi più urgenti, quali il completamento del nuovo plesso della Scuola Nino Costa, o di più facile realizzazione. I problemi, come ben potete immaginare, sono molti e complessi, e in questi primi giorni di mandato mi sono reso conto di come il Comune spesso non abbia molte risposte da dare, soprattutto sul tema della lotta alla povertà e alla disoccupazione. Lo dico con molto dispiacere: sono decine le persone che in questi giorni ho ricevuto ed ho ascoltato, e purtroppo troppo spesso non sono riuscito a fornire una prospettiva di uscita dalla loro situazione, un barlume di speranza. L’impegno sul tema della lotta alla povertà e alla disoccupazione dovrà essere totale, e dovrà basarsi anche e soprattutto su un’ampia collaborazione tra maggioranza e opposizione.
Ed è per questo che a tutti voi, consiglieri comunali, esperti e meno esperti, chiedo il rispetto dell’istituzione che tutti rappresentiamo, chiedo serietà, puntualità e onestà intellettuale. A voi Consiglieri di maggioranza chiedo di esercitare il Vostro ruolo con la lealtà e la schiettezza dell’amico, a voi Consiglieri di opposizione chiedo di esercitare il Vostro ruolo anche con durezza qualora lo riteniate necessario, ma con l’esperienza e la saggezza del padre di famiglia che antepone il bene della sua comunità a tutto il resto. E’ solo se sapremo lavorare insieme, nel rispetto dei ruoli e delle idee di tutti, se riusciremo a dialogare tra noi in maniera proficua, se riusciremo a trasmettere un’immagine nuova di questo Consiglio come luogo di dialogo, di confronto e di ascolto dei cittadini, bene solo così potremmo un giorno sperare di riavvicinare le persone, se non alla vita politica vera e propria, quanto meno al voto.
La tornata elettorale appena trascorsa ha, infatti, purtroppo dimostrato ancora una volta come vi sia un forte distacco dei cittadini dalla vita politica e amministrativa della città: quasi una persona su due non è andata a votare. Se noi abbiamo festeggiato una vittoria per certi aspetti storica, non possiamo non riflettere su questo dato. La bassa affluenza alle urne non ci può lasciare indifferenti. Come ho più volte ripetuto in questa campagna elettorale, di fronte alla crisi di rappresentanza che investe il nostro Paese, l’unica risposta possibile è quella della partecipazione della gente alla vita politica e amministrativa della Città, finalizzata a ricostruire quel senso di cittadinanza attiva che è una risorsa inestimabile per la nostra comunità. Il primo passo è dare un’immagine di noi stessi, di questo Consiglio, limpida, seria, trasparente, Consiglio inteso come luogo non dove si viene a fare bagarre strumentale, ma dove si viene a proporre, discutere e anche a criticare, qualora necessario.
Concludo questo primo discorso di insediamento citando un articolo della nostra Carta Costituzionale sulla quale mi appresto a giurare, uno degli articoli a mio avviso più belli. L’articolo 3 sintetizza in maniera sublime il fine ultimo del nostro lavoro e della nostra presenza qui, questa sera. Quelle parole devono essere il nostro baluardo e il nostro faro, anche nel nostro piccolo. L’art. 3 della Costituzione, secondo comma, recita:
“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Su queste parole e queste riflessioni concludo il mio primo intervento davanti a questo consiglio augurando a tutti un buon lavoro.
Luca Salvai