Ristrutturazioni e Oneri di urbanizzazione
A proposito della mozione presentata dai consiglieri del PD Barbero, Rostagno, Berti e Canale per “PER LA RIDEFINIZIONE DELLE TARIFFE DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE DOVUTI PER GLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA” nel Consiglio Comunale del 27 settembre scorso, ci troviamo nuovamente a dover precisare le motivazioni già espresse in tale sede che hanno condotto al rigetto della mozione, dal momento che le medesime sono utilizzate in modo strumentale nel dibattito sui social e sugli organi di stampa.
Eppure non è troppo difficile da capire perché la mozione non è stata accolta; non è in dubbio la volontà di favorire il recupero dell’esistente, su cui tutti concordiamo, almeno a parole, ma la modalità con il quale ciò si ottiene effettivamente.
Difficilmente si governa – bene – a colpi di mozioni o emendamenti. L’argomento non è così banale, ed è molto “tecnico” e stupisce che proprio dei tecnici non lo comprendano appieno, vedendone solo gli aspetti politici.
Ci sono valutazioni da fare sulla teorica diminuzione del gettito degli oneri, sul come compensarla, ci sono casistiche differenziate (è una ristrutturazione rifare un vecchio tetto con criteri antisismici ma anche ampliare una villa recuperando un fienile in collina) oltre ad adempimenti di leggi nazionali che prevedono come intervenire sul tema degli oneri.
La mozione poi, facendo specifico riferimento agli interventi di ristrutturazione edilizia, si riferisce ad una tipologia di interventi, che la legge nazionale già prevede risultino gratuiti per gli edifici unifamiliari e per cui vige il consolidato orientamento della giurisprudenza , per cui si paga solo se con l’intervento si aumenta il carico urbanistico (numero di teorici abitanti insediabili aggiuntivo).
Cercando di riordinare la cose, il nostro nuovo assessore all’Urbanistica si è accorta che in Comune non c’è neppure una regolamentazione chiara della materia, non sono stati ancora effettuati gli adempimenti previsti dalle leggi nazionali (Legge 164/2014) e pare anzi che alcune tipologie di intervento per cui si paga non corrispondano perfettamente ai citati principi della giurisprudenza.
C’è quindi un sacco di lavoro da fare, occorre dotarsi di un regolamento complessivo sulla materia, occorre adeguarsi alla l. 164/14, occorre verificare e quindi rimodulare anche l’incidenza degli oneri per categoria di intervento favorendo – l’effettivo – recupero dell’esistente, distinguendo delle soglie per cui è comunque opportuno che il maggior carico sui servizi pubblici indotto dal maggior carico urbanistico sia compensato dal versamento degli oneri.
Per fare un buon lavoro in questo caso serve tempo; tempo che l’assessore Giulia Proietti ha stimato in 5 mesi.
E’ un lavoro che avevamo già in previsione di fare e per il quale certamente non serve una mozione estemporanea. Mozione presentata oltretutto da chi ha avuto nel passato un sacco di tempo per fare tutto ciò che ora chiede ma scopriamo non essere stato fatto o fatto male.
M5S Pinerolo