La nostra posizione su Kastamonu
Il recente incendio dell’azienda di vernici di Roletto ha prepotentemente ed involontariamente posto al centro dell’attenzione la questione del ritorno alla produzione della vicina Kastamonu (ex Annovati) a Frossasco.
Nel sostanziale silenzio dei candidati nostri avversari alle prossime elezioni amministrative di Pinerolo, preoccupati di non spaventare i “tifosi del lavoro” contrapposti ai “tifosi dell’ambiente”, qualcosa al riguardo lo vogliamo dire.
Ci esprimiamo per non sottrarci al ruolo di Pinerolo “capofila del territorio”, espressione un po’ vuota a cui noi preferiamo “Pinerolo al servizio del territorio”, sebbene non si abbia alcuna voce in capitolo per indirizzare e, men che meno, intralciare le scelte – e ci mancherebbe – dell’Amministrazione di Frossasco.
Il punto non è tanto “fabbrica SI” o “fabbrica NO”, se impianto ed emissioni previste rispettano la normativa vigente nazionale ed europea nessuno può ad oggi impedire l’insediamento.
Il M5S é da sempre contrario ad ogni tipo di inceneritore e siamo preoccupati come tutti per quali saranno le reali emissioni di quell’impianto. Per questo é fondamentale fare le opportune pressioni istituzionali e politiche in Città Metropolitana ed in Regione, affinché si predispongano monitoraggi in tempo reale (ex ante e non ex post) e si proceda ad una gestione del controllo partecipata da istituzioni e cittadini, come auspicato da Legambiente. Questo per verificare che le promesse rassicuranti fatte dal Dirigente dell’Azienda nella conferenza stampa del 14 giugno u.s. siano mantenute.
Ma il problema è di più ampio respiro e di territorio: cosa vuole fare “da grande” il Pinerolese?
Vuole tornare alle fabbriche, al ferro e cemento vecchia maniera oppure vuole dedicarsi all’agricoltura, al turismo, all’attrattività del buon vivere? Che le due cose insieme non azzeccano tanto: hai un bel da fare nel costruire e pubblicizzare la pista ciclabile che collega Pinerolo a Piossasco (e Valli Olimpiche dall’altro lato) che se la cosa più evidente che si vedrà nel percorrerla è la ciminiera di oltre 40 m attiva 24 ore su 24, la famigliola danese oppure il gruppo di ciclisti pensionati di Torino sceglierà un altro posto.
Non vogliamo sostenere che la scelta sia semplice e capiamo il Sindaco di Frossasco, al quale è stata offerta la possibilità di allentare un poco la sete di lavoro che attanaglia tutti quanti. Non è nemmeno una scelta ideologica e tantomeno fondamentalista: non siamo contro l’attività manifatturiera che rappresenta ancora buona parte della ricchezza e talvolta l’eccellenza di questo paese. Sappiamo benissimo che nessun controllo potrà restituire la qualità dell’aria ad impianto spento ed il paesaggio a ciminiera innalzata non sarà più quello di prima. Per contro nessuna attività agro-turistica compenserà nei numeri la manodopera potenziale di quell’impianto.
Detto questo la scelta che abbiamo fatto per Pinerolo e che è stata perseguita in questi anni (e diciamocelo: con risultati promettenti), rappresentata dallo slogan “la città del buon vivere”, non collima con quella di Frossasco. Ed è un peccato che non esistano strumenti istituzionali per raggiungere accordi fra amministrazioni facenti parte dello stesso territorio su scelte di singoli che ricadono su molti.
C’è ancora tanto da lavorare, anche in questo senso.
M5S Pinerolo