Giù le mani da Camigliano (CE)
Il prefetto di Caserta Ezio Monaco ha diffidato il sindaco di Camigliano Vincenzo Cenname a trasmettere nel giro di pochi giorni, alla società provinciale che gestisce la raccolta dei rifiuti, gli archivi della Tarsu e della Tia.
Se questo non avverrà, sarà nominato un commissario e al contempo avviata la procedura di scioglimento del consiglio comunale.
Un’eventualità che tuttavia non fa cambiare idea al sindaco che, puntando sulla concreta attuazione di politiche sostenibili, ha ottenuto l’inserimento dell’ente che amministra nell’elenco nazionale dei comuni virtuosi grazie soprattutto alla realizzazione di progetti innovativi e mirati al risparmio dell’energia e delle risorse finanziarie.
Il Comune di Camigliano ha sempre gestito la raccolta differenziata in maniera diretta, con mezzi e personale propri.
“Una scelta – sottolinea il sindaco – che ha garantito il raggiungimento di notevoli percentuali di rifiuti differenziati nel nostro paese. Un risultato eccellente, nonostante le mille difficoltà legate all’esigenza di dover trasportare fuori regione, e quindi con investimenti notevoli, la frazione umida dei rifiuti”.
E i costi di gestione? “E’ da ormai quattro anni – informa Cenname – che la tarsu non subisce aumenti e per di più tutte le spettanze sono state liquidate senza che siano stati accumulati debiti”.
Nel maggio 2009 il Comune di Camigliano ha approvato la rescissione dal consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta che ha anche impugnato la delibera in questione. Il Tar della Campania tuttavia non ha accolto il ricorso del consorzio, avallando pertanto la giusta decisione del Comune.
“Alla luce di tutto ciò – sostiene Cenname – non ritengo giusto, nell’interesse economico e gestionale dell’ente, che dall’alto si imponga di modificare la gestione della raccolta dei rifiuti in uno dei pochi comuni del Casertano dove il servizio è stato attuato con efficienza e costi contenuti”.
Pronto a rinunciare al proprio ruolo di sindaco pur di difendere i diritti dei cittadini. “Qualora la parte politica – scrive Cenname al prefetto – dovesse essere esautorata di quel poco potere decisionale che ha circa l’implementazione di servizi come la raccolta differenziata, allora non avrà più senso l’esistenza di alcun organo politico comunale e per questo, considerato che la politica non costituisce affatto un mestiere, sono pronto a consegnare il mio mandato amministrativo”.
L’Associazione dei Comuni Virtuosi condanna l’atteggiamento incomprensibile della Prefettura in questione e chiede di fare un passo indietro: il Comune di Camigliano rappresenta un modello da seguire e premiare, non certo un ente pubblico da mettere sotto commissariamento.
Per questo motivo stiamo valutando azioni di solidarietà (anche in loco) per sostenere la giunta (e le scelte) del sindaco Enzo Cenname, membro del comitato direttivo della nostra rete. Giù le mani da Camigliano!