TORNANO GLI STRISCIONI IN CONSIGLIO COMUNALE
Ieri sera (13/9/2011) si è svolta la prima seduta del Consiglio Comunale convocato per il 13 e 15 settembre, la quale si è aperta con la toccante commemorazione del Prof. Buttiero, figura storica della politica Pinerolese, nonché fratello dell’attuale Sindaco. Viene ricordato da numerosi Consiglieri il suo impegno nella scuola (fu assessore all’istruzione), e la sua passione per l’insegnamento, l’educazione e la musica. Visibile commozione sui volti del Sindaco e del Presidente Cirri. Alla famiglia ed agli amici tutti va tutta la nostra vicinanza.
Nello spazio riservato alle comunicazioni trovano spazio le lamentele da parte di alcuni Consiglieri riguardanti il mancato ripristino del passaggio pedonale in via Clemente Lequio, su alcuni interventi di manutenzione stradale non perfettamente riusciti e sul diniego da parte del Comune dell’utilizzo della sala rappresentanza all’ANPI per una manifestazione sull’Unità d’Italia che tra l’altro ha ottenuto il patrocinio dal Comune stesso. La comunicazione più eccentrica tuttavia è quella di Peppone, che si lamenta per l’orario della manifestazione contro i tagli alla Sanità indetta per le 15 di oggi pomeriggio. Condividiamo il disappunto, ma francamente non capiamo il motivo per cui Peppone non perde occasione per attaccarci e ribadire ironicamente che “noi siamo avanti” e che per lui destra e sinistra non sono la stessa cosa, e che la Giunta Regionale della Bresso non avrebbe mai attuato misure di questo tipo. Al di là delle provocazioni, per cui ognuno trae le proprie considerazioni, gradiremmo che il Presidente Cirri utilizzasse, durante lo spazio riservato alle comunicazioni, lo stesso metodo di giudizio: non può togliere la parola al sottoscritto non appena sente la parola TAV (dicendo che esprimo giudizi fuori luogo e fuori contesto su altre forze politiche, come avvenuto nel corso del Consiglio Comunale di luglio) e non dire niente a Peppone che sbraita durante lo spazio riservato alle comunicazioni contro il sottoscritto e il MoVimento 5 stelle (affermazioni altrettanto fuori luogo e fuori contesto).
Sulla prima variazione di bilancio (secondo punto all’OdG) la discussione è inesistente: la delibera prevedeva infatti le seguenti variazioni di bilancio:
1) Inserimento nelle voci di entrata i 170000 € di contributo ISTAT per il censimento generale della popolazione
2) Liquidazione delle indennità di espropriazione (ammontante a € 21500) da pagare ai proprietari dei terreni espropriati per la costruzione della Scuola di Cavalleria
3) Correzione di un mero errore materiale
Sulla seconda delibera di variazione al bilancio di previsione 2011 la discussione invece si fa più interessante. L’oggetto è l’aumento dell’accisa sull’energia elettrica per coprire un buco di bilancio dovuto ai mancati introiti dall’espansione della zona blu (decisione presa in sede di approvazione del bilancio di previsione da parte della vecchia Amministrazione) e per i sempre più pressanti tagli agli Enti locali da parte del Governo centrale. Purtroppo, non potendo presentare un bilancio in perdita, le alternative al momento sono veramente poche. E’ vero che manca una certa progettualità da parte dell’Amministrazione su come e dove andare a reperire i fondi (sentiremo giovedì la relazione del Sindaco sul Programma di mandato), ma è altrettanto vero che la situazione in questi anni a venire andrà sempre di più a peggiorare: del resto per non far fallire le banche dobbiamo stringere i denti noi, questo è quello che i Signori del Debito ci chiedono!! Dunque si vota quest’aumento, che in fin dei conti andrà a gravare sulle famiglie per una cifra compresa tra i 12 € all’anno e i 25 € all’anno, a seconda dei consumi. La maggioranza incassa anche il mio voto favorevole, non perché mi entusiasmino provvedimenti di questo tipo che vanno a reperire i soldi in maniera del tutto indiscriminata, ma piuttosto la mia decisione è stata dettata dalla mancanza di misure alternative, le quali potrebbero essere, per esempio, il pagamento dell’ICI da parte dei costruttori, o misure di lotta all’evasione fiscale, ma tali misure vanno studiate a fondo e richiedono un iter complesso per la loro approvazione. Unico appunto che mi sento di fare alla maggioranza è sul carattere di urgenza del provvedimento: non ci voleva molto a capire che quei fondi stanziati in bilancio di previsione non sarebbero mai stati incassati, come fece notare l’ex Consigliera Revel in un suo intervento proprio in occasione dell’approvazione del documento programmatico (febbraio 2011). Quindi una persona di vedute abbastanza ampie avrebbe capito fin dall’inizio che ci saremmo trovati in questa situazione.
E’ sulla ridefinizione della pianta organica delle farmacie che i toni della discussione si alzano. Come molti sanno, per legge le farmacie non possono essere in numero superiore a 1 ogni 4000 abitanti. A Pinerolo ci sono già 10 farmacie (una di troppo!). Alcuni farmacisti hanno espresso la volontà di cambiare sede, per cui si è resa necessaria una revisione della pianta su cui è indicato il territorio di competenza di ciascuna delle 10 farmacie presenti. Il criterio che ha retto fino ad adesso la definizione delle zone lo possiamo tranquillamente definire “metodo della spartizione della torta”. Il territorio Comunale è infatti stato diviso “a spicchi”, uno per ogni farmacia. Va da se che i farmacisti hanno scelto di posizionarsi sulla punta dello spicchio, ovvero nel centro città, dove sono concentrate le attività commerciali e dove le possibilità di business sono sicuramente maggiori. Ora siamo di fronte ad un dilemma, la cui soluzione se vogliamo è solo ed esclusivamente politica. O si considera la vendita di farmaci come un SERVIZIO ai cittadini, e allora si disegnano le piante in maniera tale che TUTTI i territori comunali (frazioni comprese) abbiano diritto ad avere questo servizio comodo, oppure si disegnano le piante per fare in modo di accontentare i farmacisti, e concedere a tutti un ambito spazio in centro città.
Dopo alcuni interventi e l’esposizione di uno striscione di protesta da parte di alcuni componenti del Comitato dei cittadini di Riva, i quali da anni chiedono una farmacia sul territorio della frazione, il gruppo Consigliare Progetto per Pinerolo presenta un emendamento che di fatto ridefinisce le zone, creandone una con la sola frazione di Riva, escludendo dunque per quella zona la possibilità di insediamento nell’area del McDonald. La definizione della nuova zona comprende infatti,oltre al territorio di Riva, anche la porzione di territorio adiacente al McDonald, sicuramente di maggior interesse per l’insediamento di una farmacia.
Dopo un po’ di bagarre Cirri impone il ritiro dello striscione e la seduta viene sospesa per una riunione di maggioranza. Al rientro in aula il Sindaco annuncia che l’amministrazione si prende tempo fino a domani (giovedì) per valutare possibili soluzioni.
A parte il brutto gesto di Cirri che vieta l’esposizione di uno striscione appellandosi al regolamento comunale, creando in tal modo un precedente che in future occasioni potrebbe diventare di difficile gestione, ciò che favorevolmente mi colpisce è il fatto che una formazione politica di chiaro stampo liberale (ovvero i Consiglieri appartenenti al Gruppo Progetto per Pinerolo) si opponga con forza a questa decisione dell’Amministrazione. Le parole di A. Chiabrando sono chiare e determinate: “siamo qui per difendere gli intertessi dei cittadini di Pinerolo, non quelli dei farmacisti”. Dall’altro lato è l’Amministrazione di centro sinistra che, proponendo questa suddivisione, di fatto assume un atteggiamento conciliante nei confronti dei farmacisti. Nessun farmacista andrà mai a Riva? Staremo a vedere, tuttavia dal mio punto di vista l’Amministrazione deve porre dei paletti affinchè la presenza di un servizio così fondamentale per la cittadinanza sia garantita e ben distribuita sull’intero territorio comunale, avendo come principio basilare proprio il fatto che la vendita di farmaci è un servizio, prima che essere un business per una ristretta lobby di persone. Questo i liberali lo hanno capito, l’Amministrazione di centro-sinistra no. Alla luce di ciò, Peppone, capisci perché sovente faccio un po’ di confusione tra destra e sinistra?
Luca