AUMENTARE LE SPECIE CACCIABILI?
Mentre la regione Piemonte aspetta da 25 anni un referemdum sulla caccia l’assessore Sacchetto propone di aumentare le specie cacciabili.
Durante i lavori della Terza Commissione del Consiglio Regionale, l’Assessore alla caccia Claudio Sacchetto (Lega Nord) ha proposto un emendamento al proprio disegno di legge, il quale, tra le altre cose, prevede:
– l’inserimento di ben 10 nuove specie tra quelle cacciabili (allodola, gallinella d’acqua, frullino, folaga, alzavola, marzaiola, moriglione, mestolone, fischione, ghiandaia), il che porterebbe il numero di specie cacciabili in Piemonte da 29 a 39. Alcune di queste specie sono rarissime nella nostra regione, altre sono di dimensioni paragonabili a quelle del passero (allodola).
– l’introduzione dell’arco tra i mezzi di caccia consentiti. L’arco quasi sempre ferisce solamente gli animali, che vanno poi a morire lontano, tra atroci sofferenze. L’arco, più che mezzo di caccia, è mezzo di tortura.
– l’ampliamento dei periodi di caccia. Alcuni dei periodi proposti superano i limiti previsti dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la massima autorità scientifica in materia), i quali, recependo la Direttiva Europea sulla protezione degli uccelli, prevedono la protezione degli uccelli durante il ritorno ai luoghi di nidificazione ed il periodo di dipendenza dei piccoli dai genitori. La proposta è pertanto palesemente incostituzionale e, ove approvata, causerebbe gravi danni alla consistenza delle popolazioni selvatiche.
– l’introduzione della caccia in deroga alle specie protette dalla Comunità Europea. Alle numerose sanzioni che la Comunità Europea ha inflitto all’Italia per i provvedimenti illegittimi di alcune Regioni in ordine alla possibilità di cacciare specie protette, si aggiungeranno così anche quelle determinate dalla nuova normativa della Regione Piemonte.
La proposta di Sacchetto si colloca in direzione diametralmente opposta a quella del referendum contro la caccia, richiesto ben 25 anni fa da oltre 60.000 cittadini e che si svolgerà nella prossima primavera. A breve il TAR nominerà un commissario ad acta per fare svolgere il referendum, sostituendosi ad una inadempiente Regione, che fa di tutto pur di impedire ai cittadini di manifestare il loro pensiero sulla caccia.
I tre maggiori partiti presenti in Regione (PDL, Lega Nord, PD), invece di difendere le ragioni della democrazia e della fauna selvatica, sostengono in commissione le deteriori richieste dell’estremismo venatorio. Di democrazia se ne parla solo quando è il momento di chiedere il voto ai cittadini…..
Per il Comitato promotore del Referendum regionale contro la caccia
Piero Belletti
Roberto Piana
Durante i lavori della Terza Commissione del Consiglio Regionale, l’Assessore alla caccia Claudio Sacchetto (Lega Nord) ha proposto un emendamento al proprio disegno di legge, il quale, tra le altre cose, prevede:
– l’inserimento di ben 10 nuove specie tra quelle cacciabili (allodola, gallinella d’acqua, frullino, folaga, alzavola, marzaiola, moriglione, mestolone, fischione, ghiandaia), il che porterebbe il numero di specie cacciabili in Piemonte da 29 a 39. Alcune di queste specie sono rarissime nella nostra regione, altre sono di dimensioni paragonabili a quelle del passero (allodola).
– l’introduzione dell’arco tra i mezzi di caccia consentiti. L’arco quasi sempre ferisce solamente gli animali, che vanno poi a morire lontano, tra atroci sofferenze. L’arco, più che mezzo di caccia, è mezzo di tortura.
– l’ampliamento dei periodi di caccia. Alcuni dei periodi proposti superano i limiti previsti dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la massima autorità scientifica in materia), i quali, recependo la Direttiva Europea sulla protezione degli uccelli, prevedono la protezione degli uccelli durante il ritorno ai luoghi di nidificazione ed il periodo di dipendenza dei piccoli dai genitori. La proposta è pertanto palesemente incostituzionale e, ove approvata, causerebbe gravi danni alla consistenza delle popolazioni selvatiche.
– l’introduzione della caccia in deroga alle specie protette dalla Comunità Europea. Alle numerose sanzioni che la Comunità Europea ha inflitto all’Italia per i provvedimenti illegittimi di alcune Regioni in ordine alla possibilità di cacciare specie protette, si aggiungeranno così anche quelle determinate dalla nuova normativa della Regione Piemonte.
La proposta di Sacchetto si colloca in direzione diametralmente opposta a quella del referendum contro la caccia, richiesto ben 25 anni fa da oltre 60.000 cittadini e che si svolgerà nella prossima primavera. A breve il TAR nominerà un commissario ad acta per fare svolgere il referendum, sostituendosi ad una inadempiente Regione, che fa di tutto pur di impedire ai cittadini di manifestare il loro pensiero sulla caccia.
I tre maggiori partiti presenti in Regione (PDL, Lega Nord, PD), invece di difendere le ragioni della democrazia e della fauna selvatica, sostengono in commissione le deteriori richieste dell’estremismo venatorio. Di democrazia se ne parla solo quando è il momento di chiedere il voto ai cittadini…..
Per il Comitato promotore del Referendum regionale contro la caccia
Piero Belletti
Roberto Piana