Interrogazione sull'inquinamento della Trombini-Ex Annovati
A Settembre 2011 il Movimento 5 Stelle ha depositato in consiglio Regionale del Piemonte un’interrogazione sullo stabilimento Trombini/Ex Annovati di Frossasco per conoscere dati continui e non mediati su controlli ed analisi dei fumi che oggi fuoriescono dai camini, la situazione attuale dei permessi della Ditta Trombini e quali siano le eventuali responsabilità della Regione Piemonte, quali misure s’intendano adottare per difendere la salute della cittadinanza dalla diossina, dalla formaldeide, COt, NOx e da ogni altro inquinante emesso dai camini della Ditta Trombini, quali misure s’intendano introdurre per conoscere la qualità delle forniture di legname o altro materiale in arrivo alla suddetta Ditta e bruciata dai camini, lo stato dell’iter autorizzativo presso la provincia di Torino della conversione dell’impianto in centrale a biomasse, la posizione della Regione anche nelle more della redazione delle linee guida autorizzative per detti impianti a biomasse.
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La mattina del 17 aprile, dopo più di 7 mesi dalla data di presentazione, abbiamo finalmente ricevuto risposta. Si ricorda che a fine 2010, dopo il sequestro dell’impianto ed il rinvio a giudizio del responsabile dello stabilimento, la Trombini era infatti stata sorpresa a bruciare i fanghi residui dell’impianto di depurazione. L’attività era poi ripresa all’inizio del 2011, dopo alcune modifiche al camino. Alle preoccupazioni dei cittadini riguardo alle emissioni di inquinanti cancerogeni tra i quali diossina e formaldeide, si erano aggiunte quelle riguardanti la volontà espressa dalla proprietà di convertire l’impianto a centrale di combustione di biomasse.
Riguardo alle emissioni di inquinanti la risposta dell’assessore Ravello non ci ha affatto tranquillizzati, poichè si è limitato a citare le normative che permettono ai gestori degli impianti di comunicare all’amministrazione provinciale soltanto le medie orarie delle emissioni degli inquinanti principali, che, come spesso accade, non rilevano i superamenti dei valori limite.
Per quanto riguarda invece la possibile conversione dell’impianto a produzione di energia mediante la combustione di biomasse, la stessa parrebbe per fortuna esclusa sia per la mancanza di una domanda autorizzativa, sia per la non idoneità del sito secondo le linee guida emanate dalla Giunta regionale alcuni mesi fa. Anche se lo stesso assessore Ravello ha chiarito che i vincoli potrebbero essere aggirabili durante l’iter autorizzativo. Stiamo in guardia e continueremo a monitorare la situazione.