IMU, M5S CAMERA: INTESA E' PASTROCCHIO, FREGATURA SI NASCONDE IN SERVICE TAX (parte 1)
IMU, M5S CAMERA: INTESA E’ PASTROCCHIO, FREGATURA SI NASCONDE IN SERVICE TAX
ROMA 28 agosto 2013 – “La pantomima sull’Imu è l’ultima puntata del teatrino dei larghi inciuci. La maggioranza sta andando in pezzi e oggi il governo mette una toppa a una situazione che precipita verso il baratro”. Lo denunciano i deputati del M5S dopo il Cdm che ha deciso la cancellazione della rata Imu di giugno e la sospensione della rata di dicembre.
“Il castello di carte delle larghe intese sta crollando e almeno su questo castello presto non saremo più costretti a pagare l’Imu – ironizzano gli eletti del MoVimento alla Camera – La sospensione della rata di dicembre in attesa di trovare le coperture nella legge di stabilità è l’ennesimo penoso rinvio di un governo che non riesce a prendere decisioni efficaci e definitive”.
I deputati M5S attaccano: “La service tax promette di essere confusa, pasticciata, poco trasparente. E vedrà i cittadini nel solito ruolo di vittime destinate a risparmiare da un lato e a pagare di più dall’altro attraverso la Tares e i prelievi sui servizi cosiddetti indivisibili. Un pasticcio applicativo, insomma, che mette assieme un’imposta patrimoniale per i proprietari di casa e una tassa sui servizi rivolta soprattutto agli affittuari. Il governo pone possessori contro inquilini e allargherà il concetto di abitazioni di lusso per colpire il ceto medio”.
“Che fine ha fatto la restituzione dell’Imu 2012 su cui il Pdl aveva tanto strepitato? E’ chiaro che si trattava dell’ennesima bufala da campagna elettorale”, sottolinea l’M5S Camera.
Ecco quindi la proposta pentastellata: “Abbiamo presentato a maggio scorso la legge per una vera abolizione dell’Imu prima casa. E abbiamo poi chiesto di ridefinire il concetto stesso di prima casa, distinguendo tra residenza e dimora. Le coperture? Intanto si dovrebbe ragionare su aliquote progressive che distinguano le seconde abitazioni dalle terze, quarte e così via. Poi ci sono i tagli ai veri sprechi che questo governo non è in grado di operare. Perché non rivediamo seriamente i 30 miliardi di contributi pubblici alle imprese? E perché non interveniamo sui 145 miliardi di acquisti di beni intermedi della pubblica amministrazione, accentrando le gare e gli appalti per le forniture? E tutto il sistema delle partecipate? Si tratta di oltre 7mila società con 24mila consiglieri d’amministrazione di nomina partitica. Il settore politico nel suo complesso costa 24 miliardi”.
I deputati M5S chiudono: “L’intesa-pastrocchio sull’Imu è uno degli ultimi spasmi di una maggioranza ormai in agonia”.
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