Fatti spiacevoli per la città
Lunedì 16 e Martedì 17 dicembre, durante l’ultimo Consiglio comunale, sono accaduti fatti spiacevoli per la città.
Sintetizzando, la vicenda può essere così riassunta.
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Nella serata di lunedì il Consiglio Comunale di Pinerolo si apprestava a deliberare una deroga ai sensi della legge 106/2011 per cambio di destinazione d’uso relativa ai locali della Palazzina ENEL ubicati in via Saluzzo, all’interno dei quali si è recentemente trasferito il noto negozio di giocattoli “La Palla”.
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Il cambio di destinazione d’uso era stato richiesto dalla società proprietaria dell’immobile (SICA s.r.l.) e da La Palla a giugno del 2013, usufruendo della nota procedura della legge 106, al fine di poter ampliare il negozio all’intero piano terreno e all’ultimo piano dello stabile. Tale norma permette di derogare alla normale legislazione in materia urbanistica e consiste in una procedura che da tempo, assieme ad altri gruppi di opposizione, contestiamo. Riteniamo inoltre che in base alla suddetta legge, l’intervento così proposto non rispettava i criteri per cui è possibile derogare alla normale procedura della variante urbanistica, venendo a mancare, nel caso specifico, i necessari requisiti di pubblica utilità e non essendo l’edificio dismesso (tutt’ora ospita gli uffici dell’ENEL)
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La Palla usufruiva già di un’autorizzazione alla vendita su una superficie di 200 mq, superficie per cui è possibile fare attività commerciale senza fare alcuna variante.
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Prima della discussione della delibera abbiamo presentato una questione pregiudiziale (documento che se votato dal Consiglio fa decadere direttamente la delibera in discussione) nel quale sostenevamo che moltissimi cittadini di Pinerolo avevano potuto constatare che l’attività commerciale in questione si svolgeva già su entrambi i piani oggetto di variante in deroga, più un’area di esposizione ubicata all’esterno del fabbricato stesso. La delibera sarebbe andata quindi di fatto a sanare una situazione di presunto illecito che, qualora accertato dai vigili, avrebbe reso l’applicazione della legge 106 impossibile, in quanto la stessa legge vieta espressamente l’utilizzo della deroga per sanare situazioni di abusivismo
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La discussione è stata sospesa e il mattino dopo i vigili e i responsabili dell’ufficio urbanistica hanno effettuato un sopraluogo e, a detta del Sindaco, hanno “riscontrato alcune irregolarità”. L’amministrazione ha pertanto ritirato la delibera, e la proprietà dell’immobile dovrà iniziare nuovamente un iter di variante.
Pur essendo consapevoli del fatto che il Consiglio Comunale non è l’organo deputato ad accertare o meno irregolarità e abusi urbanistici, ci siamo presi ugualmente la responsabilità di evidenziare una situazione di illecito in quanto risultava essere lampante e sotto gli occhi di tutta la città: il Consiglio Comunale votava l’autorizzazione all’ampliamento di un negozio di giocattoli che, proprio sotto Natale, ha già inaugurato i nuovi locali e effettuato peraltro una massiccia campagna pubblicitaria. Il fatto, se sicuramente scappa al cittadino normale, non può non attirare l’attenzione degli uffici e degli amministratori, sempre se i primi svolgano attentamente il lavoro per cui sono profumatamente pagati, e i secondi “sappiano dove vivono” e “leggano le delibere che devono votare”. L’argomento era peraltro pure stato accennato in Commissione Urbanistica.
Ciò che resta di questa vicenda è il grande rammarico di aver nei fatti ostacolato una delle poche attività commerciali che ha avuto il coraggio di investire su Pinerolo in questi tempi nefasti, persone che da anni sicuramente lavorano onestamente e con impegno sul territorio. Comprendiamo altresì il loro disappunto nell’aver presentato una pratica a giugno che a dicembre non aveva ancora ottenuto approvazione e il danno che la mancata apertura del negozio sotto natale avrebbe provocato alla società.
Abbiamo tuttavia ritenuto che l’evidenza della questione fosse talmente enorme e sotto gli occhi di tutti che lasciarla passare avrebbe reso il Comune completamente privo di credibilità quando, di fronte ad un qualunque cittadino, vengono chiesti oneri di urbanizzazione elevati e procedure tutt’altro che semplici, e contestati abusi edilizi per interventi di ben altra proporzione (dal colore delle persiane al muretto più alto di pochi centimetri, a titolo di esempio…).
Alla luce di quanto è successo non vogliamo certo ergerci a paladini della moralità e del rispetto delle regole dettate da una burocrazia che sovente soffoca l’impresa, chiediamo semplicemente a chi di dovere come possa un illecito così vistoso, seppure non percepito dalla cittadinanza come “fatto grave”, possa passare inosservato al Sindaco (che è anche assessore all’Urbanistica), agli Assessori, ai Consiglieri Comunali, all’Ufficio urbanistica e di riflesso ai Vigili Urbani. Su questo punto gradiremmo una risposta al più presto.