In risposta all’articolo di Libera su Vita Diocesana
Egregio Direttore,
ci riferiamo all’articolo sul Turck a firma presidio Rita Atria di Libera comparso sull’ultimo numero del Suo giornale. Se ci è concesso, vorremmo proporre a Lei ed ai suoi lettori alcune considerazioni che riteniamo importanti.
Per gentile concessione riportiamo le due parti dell’articolo qui e qui.
Siamo molto orgogliosi circa la modifica dell’attuale piano regolatore citata nell’articolo. Dopo anni di promesse e polemiche sul sovradimensionato Piano Regolatore vigente (si pensi ad esempio alla vicenda Monte Oliveto o ai Portici Blu) stiamo realizzando quanto promesso: riduzione del consumo di suolo e rigenerazione dell’esistente. Il tutto corroborato della partecipazione cittadina e in accordo con i Piani della Mobilità e della Valorizzazione del Patrimonio Pubblico. Da questa sinergia nasce una lineare visione a lungo termine della città.
Ma, giova ricordarlo affinché si capisca la situazione attuale, fino a quando l’iter procedurale della nuova variante non passerà alla fase cogente, le regole urbanistiche le detta il vecchio Piano Regolatore. Regole che consentono di costruire palazzi senza limite di piani, di abbattere totalmente il follone e la realizzazione di ampie cubature per il commerciale.
Ma, proprio grazie alla menzionata regia che ci vede protagonisti, si sta trattando affinché tutto ciò non avvenga. Possiamo sbilanciarci fin da ora affermando che non si costruiranno grattacieli e nemmeno supermercati. E soprattutto non verrà abbattuto completamente l’ex edificio produttivo lungo il canale Moirano.
Il così detto follone, ossia la parte più antica ed interessante del fabbricato, verrà preservata e restituita a nuova vita.
Se poi sia meglio avere l’intero fabbricato in una forte situazione di degrado oppure una situazione pulita e accessibile per la parte più significativa dell’ex merlettificio, lo valuteranno i cittadini. Si sappia solo che lo strumento urbanistico attuale, ossia il Piano Regolatore, ne prevede l’abbattimento TOTALE.
Altri aspetti contraddittori dell’articolo meriterebbero approfondimenti ma accenniamo ad uno che ci sta particolarmente a cuore: il disagio sociale che trova riparo nell’abbandono.
Per quanto ci è possibile fare, date le limitate leve di azione in mano ad un’Amministrazione Comunale, il nostro impegno è massimo nel cercare, se non di risolvere, almeno di alleviare tutte le situazioni di disagio. I progetti come Accendi una Luce per Chi non può, Il Centro Diurno, i progetti di accoglienza e molti altri sono nostri testimoni.
Ma non possiamo certo ignorare le istruzioni impartite dalle autorità preposte ci impongono di eliminare le situazioni igienicamente e strutturalmente pericolose. Alla prima potenziale vittima tutti biasimeranno, a ragione, la mancata tutela dell’incolumità delle persone.
E’ superfluo dire che la nostra attenzione su infiltrazioni opache sarà massima e la collaborazione con le istituzioni preposte totale. Invitiamo chiunque abbia notizie al riguardo di non indugiare a rivolgersi presso le autorità incaricate.
Noi non abbiamo nulla da nascondere.
Grazie per l’attenzione e lo spazio concessoci.
Movimento 5 Stelle Pinerolo