…precisazioni…
Luca Salvai, Sindaco di Pinerolo, post pubblicato su Facebook in data odierna
In merito a quanto apparso in prima pagina sull’Eco del Chisone del 4 ottobre in relazione alle mie parole sul restauro del palazzo degli Acaja vorrei precisare quanto segue.
Non nascondo, come riportato dal giornale, di aver utilizzato il termine “iattura” mentre esponevo la risposta ad un’interrogazione sull’argomento. Il termine, seppur usato impropriamente, è stato utilizzato in riferimento alle difficoltà sia tecniche che procedurali che hanno caratterizzato i lavori fin qui eseguiti.
Il palazzo presenta seri problemi di staticità, infiltrazioni d’acqua, e intervenire su quei muri è molto difficoltoso, ed è necessario sempre confrontarsi con la Sovrintendenza. Ciò comporta lungaggini burocratiche, lievitazione dei costi e difficoltà tecniche nella scelta delle soluzioni migliori. In passato sono stati spesi moltissimi soldi in progettazione, ma non è mai stato mosso un mattone!
Nessuno, prima della mia amministrazione, ha mai preso a cuore un problema cosi grosso e di difficile risoluzione, con il fine di salvaguardare un bene architettonico che in prospettiva potrebbe diventare una ricchezza per la città, non certo una iattura. Ma la strada per arrivare a ció è lunga e difficoltosa, per i costi e le problematiche tecniche da risolvere, in un contesto generale dove esistono numerosi edifici pubblici di notevole valenza storico artistica che necessitano di interventi importanti (da palazzo Vittone alla Cavallerizza Caprilli).
La prospettiva che si è data questa amministrazione è la messa in sicurezza dell’edificio: di più, senza un aiuto esterno, non credo riusciremo a fare. In questo senso il lavoro sará molto difficoltoso e molti saranno ancora i problemi da risolvere. Insomma, si prospetta un lavoro molto difficile, una sfida senz’altro motivante, ma ricca di insidie e contrattempi.
Le mie parole vanno pertanto intese in questo senso. A tal proposito ci tengo a ringraziare tutti coloro i quali si stanno prodigando per far conoscere il bene alla città e farne apprezzare la sua importanza storica e artistica: questo che stiamo compiendo è un investimento che, se non accompagnato da iniziative culturali volte a riconoscere l’importanza del Palazzo per la città, rischia di non essere compreso.
Per quanto riguarda, invece, le accuse più o meno velate di fascismo mosse in particolar modo all’assessore alla cultura, ma di riflesso a tutto il MoVimento 5 Stelle, ribadisco la correttezza dell’operato dell’assessore e capisco le reazioni umane, a volte “stonate”, derivanti da momenti di nervosismo in cui non viene riconosciuto l’impegno profuso in più di un anno di lavoro.
In un anno di esperienza, siamo stati tacciati di essere democristiani, comunisti, filo clericali e oggi fascisti. È la difficoltà che hanno tutti nel darci un’etichetta, nell’inquadrarci in una cornice definita. Il Movimento 5 stelle è questo: rifiuta le ideologie e, dove amministra, cerca di farlo con buon senso al di fuori dei normali stereotipi ideologici che hanno caratterizzato da sempre l’azione politica dei partiti tradizionali. Rimanderei, anche questa volta, le accuse di fascismo al mittente… ma non ne vale la pena.
Luca Salvai