Movimento 5 Stelle Pinerolo

REPLICA all’articolo comparso L’11/1/2023 sull’Eco del Chisone a pagina 11 (C’era una volta IL PARTITO)

Pubblicato da Giorgio Pittau il

La fioritura del Deserto di Atacama è una incredibile distesa di fiori che trasforma uno dei luoghi più aridi del globo in un luogo vivo e colorato. Questo avviene molto raramente, ogni 5-7 anni: quelle poche volte che piove.

E’ questo sporadico fenomeno che balza in mente ogni qual volta dobbiamo sgomitare in una affollata piazza Facta pre-elettorale per fare spazio al nostro banchetto. Salvo poi tornare nella più assoluta solitudine il giorno dopo il voto.

Tutta questa premessa per precisare che condividiamo il contenuto dell’articolo circa l’evanescenza e tramonto dei partiti comparso oggi sull’Eco del Chisone. Condividiamo anche la sofferenza descritta da questa testata in termini di consensi di cui i partiti, compreso il nostro, soffrono.

Ed infine, onde evitare probabili polemiche nel difficile rapporto tra M5S e stampa, riconosciamo da sempre l’onestà intellettuale dell’Eco del Chisone che quando ci critica – come ora – non lo fa per un disegno prefissato e strumentale. Cosa per nulla scontata e che anzi succede regolarmente a livello nazionale o in altre realtà locali. Anche se, in riferimento alle “realtà locali”, accomunare situazioni con “il giornalista” che è nello stesso tempo politico-consigliere in una fusione-confusione di ruoli dove l’unica cosa chiara è la reciprocità funzionale di “click su giornale on line – consenso elettorale”, è fare un torto ai Giornalisti, non solo dell’Eco.

Tutto ciò premesso ci pare un po’ ingeneroso accomunare il M5S locale al mortorio di idee, iniziative e di mancanza di trasparenza e democrazia endemica degli altri partiti denunciata in quell’articolo.

Sarà che il nostro non è un partito nel senso tradizionale del termine, ma di attività e di idee ci pare che ne proponiamo in buona quantità.

Oltre al sopracitato banchetto settimanale (since 2010…) possiamo elencare:

  • Volantone: che non è un giornale e tantomeno digitale, ma una sorta di corposo e colorato volantino che racchiude immagini e idee su tradizionalissima carta stampata ogni qual volta abbiamo qualcosa da raccontare… il che capita piuttosto spesso
  • Patto di collaborazione in p.za Guglielmone: sfruttando l’istituto di partecipazione introdotto nel 2017 stiamo siglando un patto con il Comune per avere cura di un pezzetto di Città in maniera attiva e che soprattutto superi la nostra frequente pratica di pulizia di giardini e strade che non aveva una sua inquadratura e legittimità
  • Banchetti, informazione, manifestazione, raccolta firme per vincere la battaglia – insieme a numerosi alleati – contro il co-inceneritore di Frossasco;
  • banchetti e raccolta firme per la battaglia, questa persa, per il referendum su fine vita e caccia
  • incontri periodici su tematiche specifiche e generali con l’intervento di rappresentanti a tutti i livelli: locale, regionale, nazionale ed europeo. L’ultimo è stato nel dicembre u.s.

La qualità di questo elenco la lasciamo giudicare agli altri, ma la quantità è oggettiva.

Tutto ciò dimenticando un particolare: ossia che stiamo amministrando una città di 36.000 abitanti, il che ci porta via il grosso delle energie. L’essere un’amm.ne non più monocolore non significa che non si debba studiare, lavorare e organizzare comunque l’attività amministrativa.

Ma ciò che ci lascia un po’ di amaro in bocca è l’essere erba in un fascio di poca trasparenza e democrazia.

Non è che, non essendoci un voto manifesto o organizzato, le posizioni non siano discusse. Lo sono state tutte: le figure del sindaco, assessore, capogruppo sono state messe sul tavolo e decise collettivamente. Semmai il fatto che non si debba ricorrere a grandi discussioni o voti palesi è solo il frutto di una situazione dove coesione e unità di intenti designano in maniera naturale i vari ruoli da ricoprire.

Dove e quando prendiamo queste decisioni? Le decisioni relative al governo della città sono prese durante le plenarie di coalizione del lunedì, mentre quelle interne al M5S in riunioni periodiche stabilite e pubblicizzate sui nostri canali: chiunque voglia parteciparvi può farlo.

Infine contestiamo il fatto di essere privi di sede come indice di poca trasparenza: molto semplicemente non ce la possiamo permettere! Ma chiunque voglia contattarci può farlo sui social o di persona al sabato mattina. Possiamo assicurare che incontriamo molta più gente in una piazza che in una sede di partito.

Da notare che non è che una sede fisica sia cosa brutta, anzi, la sede l’abbiamo anche avuta e ci piacerebbe trovarne un’altra! Ma questa rinuncia è frutto di una scelta politica ben precisa: tutti i fondi che raccogliamo a livello di “partito” dal dimezzamento degli stipendi degli eletti vanno in attività sociali, non per il partito. Mentre le collette locali finanziano Volantone e le altre attività. E non abbiamo un Damilano o un Berlusconi che ci finanzia.

Capiamo benissimo che esentarci dal quadro grigio descritto nell’articolo poteva essere additato come indice di poca equidistanza. Queste precisazioni ci sono sembrate però indispensabili per spiegare la realtà di questo Movimento che stenta sempre un po’ ad essere percepito per quel che è: un gruppo di persone che tenta di portare onestà e amore per il bene comune in tutte le comunità in cui opera. Non solo aperto a tutti, ma AFFAMATO di partecipazione. Invitiamo tutti, giornalisti compresi, a venire a tastare con mano.

M5S Pinerolo

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