Resoconto Consiglio Comunale 1 e 2 Febbraio 2017
Consiglio Comunale molto importante quello iniziato il 1° febbraio e conclusosi il 2 Febbraio nel quale si sono affrontati i seguenti provvedimenti e discussioni (omettiamo di commentare alcuni provvedimenti che sono propedeutici all’approvazione prossima del bilancio previsionale, in quanto si tratta, come si dice in gergo di “atti dovuti”).
Il consiglio si apre con la commemorazione di tre ex consiglieri (Chiabrando Mauro, Viotto Piero, Bruera Giorgio), alla presenza dei parenti fra il pubblico, che hanno lasciato un ricordo positivo nella comunità cittadina. Ricordo positivo che è emerso anche dai commenti di alcuni consiglieri.
Acquisizione degli impianti di ENEL Sole (QUI la delibera)
Si tratta del primo passo formale verso l’acquisizione della parte degli impianti di illuminazione pubblica non di proprietà comunale ma di proprietà della Società SOLE del gruppo ENEL. A questo seguiranno passaggi più approfonditi in Commissione e in Consiglio in cui si valuteranno costi e benefici di queste acquisizioni.
Gli aspetti importanti che vogliamo sottolineare che questo provvedimento avvia sono:
• Il riordino sotto l’aspetto gestionale del servizio di illuminazione pubblica eliminando l’annoso dualismo delle proprietà che ha generato non pochi problemi e confusioni, tutti sfociati nella qualità del servizio stesso
• La revisione completa e “radicale” dell’impiantistica, il cui stato di salute è pessimo sia per guasti che per obsolescenza: i lunghi e ripetuti black out sono un vecchio problema molto sentito in città
• L’avvio, per la prima volta a Pinerolo, di un moderno ed efficace strumento di project financing
• L’accordo territoriale concluso con i “vicini di casa” di Frossasco, Cantalupa, Roletto, San Pietro: riteniamo particolarmente produttivo l’accordo fra comuni che partendo da problematiche comuni tendono a fare sinergia per ottenere con maggior facilità finanziamenti, accesso a capacità e professionalità presenti sul mercato ed economia di scala.
Provvedimento approvato all’unanimità.
Approvazione del DUP (QUI il documento del DUP).
L’approvazione di questo documento, la cui stampa sacrifica una risma di carta, è propedeutico all’approvazione del bilancio. In esso sono contenute le azioni che l’Amministrazione vuole porre nel corso del triennio, azioni che saranno appunto finanziate col bilancio di previsione in votazione (necessariamente) nel Consiglio Comunale successivo.
Ciò che invece riteniamo interessante sottolineare è il dibattito scaturito dalla critica rivoltaci dalla minoranza:
“state proponendo un documento privo di quell’elemento di discontinuità di cui vi siete vantati in campagna elettorale, … manca il sogno”
Ora, se già è difficile trasporre “il sogno” su un documento che, per quanto descrittivo sia, è pur sempre un allegato al bilancio previsionale di un Comune, il punto riteniamo sia un altro ed è di carattere più generale.
Si tratta di un malinteso di fondo che spesso accompagna tutto ciò che riguarda il Movimento 5 Stelle, ossia il pendolare tra il timore della calata di nuovi Goti che fanno tabula rasa di ciò che c’era prima e l’aspettativa della venuta di una sorta di marziani portatori di nuove tecniche capaci di risolvere antichi mali.
Questo malinteso, spesso alimentato dai media, è parte della difficoltà di sondare e capire il Movimento da parte di chi non ne fa esperienza diretta: sinistra, destra, comunisti, fascisti, rivoluzionari, populisti, ma cosa diavolo è il M5S?
Lo proviamo a spiegare tornando al nostro molto più prosaico DUP appena approvato: un documento dove i provvedimenti intrapresi dalle passate amministrazioni ritenuti benefici per la comunità sono rimasti (mancata discontinuità) mentre quelli nuovi non hanno nulla di “magico” o “rivoluzionario”: sono semplicemente di buon senso!
Come si può dimostrare, in un documento di questo tipo, il fatto che da oggi gli affidamenti a professionisti, aziende e cooperative avranno un criterio di circolarità e non saranno assegnati sempre agli stessi? Che è finito il giochino degli affidamenti sotto i 40 mila euro, per poterli affidare direttamente senza bandire gara?
Come si può documentare in un allegato di questo tipo lo sforzo di far collaborare le forze di Polizia Municipale con le forze dell’ordine di Pinerolo, cosa mai avvenuta prima?
Dove può trasparire il sogno in un documento che attesta che questa amministrazione non rincorrerà più nessuna grande opera, come la scuola di equitazione (eccolo “il sogno” costato 12 milioni di euro!)?
Questa amministrazione riserverà le poche risorse rimaste per il reale benessere dei cittadini, che, purtroppo per i “sognatori”, è molto più banale e apparentemente insignificativo. Ma nello stesso tempo sta valutando la valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale con imprenditori italiani e stranieri, per cercare di coniugare la storia e la cultura di Pinerolo con un possibile e indispensabile rilancio occupazionale.
Degli altri provvedimenti che ci hanno impegnato nei lavori consiliari per una decina di ore divise in due serate, abbiamo riservato un commento apposito per il grande risultato dell’approvazione delle modifiche dello Statuto Comunale (QUI il testo), mentre rimangono da segnalare l’approvazione unanime della mozione di SSL sullo spreco alimentare (QUI la mozione) che ci vede già efficacemente impegnati ed il nuovo regolamento dei centri sociali, ora chiamati “centri d’incontro”, che differisce dal vecchio per alcuni punti relativi alle elezioni dei centri stessi.
Infine da menzionare la mozione del consigliere Caffaratto della Lega Nord (potete leggerla QUI) di vincolare le risorse destinate alle comunità che accolgono i migranti ai soli italiani è stata bocciata.
Il nostro primo orientamento è stato quello di votare la pregiudiziale per manifesta (e documentatissima) illegittimità di questo provvedimento, ma su richiesta di tutta l’opposizione (che evidentemente temeva una nostra volontà di non urtare l’elettorato leghista), s’è ritirata la pregiudiziale per discutere del merito.
Questa mozione non solo è illegittima, ma pure sbagliata in quanto se è una comunità che accoglie dei migranti, è la stessa comunità, intesa nella sua totalità e complessità, a beneficiare del risarcimento dei costi sostenuti: questi fondi (si parla di piccole cifre attorno ai 20.000 euro totali) andranno a contribuire a fronteggiare una della tante emergenze di cui la Città, intera, soffre.
Senza distinzioni di nazionalità che, detto per inciso, hanno pure un retrogusto poco piacevole.