Sequestrato inceneritore a Pietrasanta. Ma a Torino lo costruiamo lo stesso…
Proprio mentre a Torino si inaugura l’inizio lavori dell’inceneritore del Gerbido con grande plauso bipartisan, l’inceneritore di Pietrasanta viene sequestrato: si tratta di grave inquinamento ambientale con pericoli per la salute pubblica.
In dettaglio, gli indagati sono stati accusati perché scaricavano le acque reflue industriali evitando il trattamento di depurazione dei rifiuti stessi attraverso il mancato utilizzo, presso il depuratore aziendale, dei reagenti e dei filtri previsti, causando la contaminazione da diossina. L’impianto è stato chiuso e spento dalla polizia forestale e dai vigili urbani su indicazione della procura di Lucca, in data Giovedì 8 luglio. Arpat e Provincia di Lucca hanno trovato nei torrenti vicini quantità allarmanti di metalli pesanti; nel 2008 era già stata aperta un’inchiesta, col sospetto che il software “truccasse” i dati delle emissioni di monossido di carbonio. Così come succede ora a Torino, l’impianto era stato venduto come “dotato della migliore tecnologia disponibile” in modo da avere impatto minimo su ambiente e salute umana; e sono passati solo 10 anni!
Sottolineiamo che anche questo impianto era stato costruito contro il volere della popolazione, paventando la solita “emergenza rifiuti”. Peccato che così l’emergenza sia doppia, perché nel frattempo si è evitato di iniziare le buone pratiche di riduzione e con l’impianto spento siamo daccapo. Come sappiamo, evitare il problema alla fonte (magari applicando un impianto di trattamento a freddo del residuo) non fa gola ai grandi interessi economici. Si ricorda che anche qui abbiamo a che fare con Veolia, la multinazionale francese che tra le altre cose commercia con l’acqua, già protagonista di altri episodi del genere.
Possiamo ancora evitare che non finisca così anche a Torino. Ma non c’è tempo da perdere.
Ricordiamo che il Comune di Pinerolo ha acquistato un bel pacchetto azionario del futuro inceneritore del Gerbido. Un investimento molto accorto, non c’è che dire.
Ricordiamo che ACEA Pinerolese (di cui il Comune di Pinerolo è il principale azionista) ha acquistato un bel pacchetto azionario del futuro inceneritore del Gerbido. Un investimento molto accorto, non c’è che dire.*
*Rettifica del 20/07/2010
fonti:
http://massa5stelle.wordpress.com
Rete Nazionale Rifiuti Zero