Stop al Consumo di Suolo
Con il voto del 30 giungo 2021 l’ultimo grande pilastro su cui si poggia la Pinerolo di domani è stato infisso.
L’emozione e la felicità di aver finalmente fermato il consumo di suolo vergine a Pinerolo è spiegabile solo se si prova ad immaginare che alcuni di noi hanno cominciato a far politica proprio per poter affermare il principio che il suolo è da preservare.
Dopo un lungo percorso cominciato più di 10 anni fa, affinatosi nella campagna elettorale del 2016 in cui si prometteva di modificare il Piano Regolatore Comunale con una Variante, anche questa promessa è stata mantenuta.
Tutta la capacità edificatoria delle aree verdi situate ai margini della città viene fatta decollare (fortemente ridotta) facendola atterrare su aree già compromesse all’interno dell’area cittadina già edificata, dando corpo a due delle 3 R (Riduzione del consumo di suolo e Rigenerazione urbana) che caratterizzano le linee guida di questa Variate. Da ciò ne deriva che l’attività edilizia non viene penalizzata, ma solo indirizzata in modo virtuoso.
Si traccia un confine netto tra la città entro la quale si può ancora costruire e le sue campagne dove non si può più. Ed il progetto della Linea Verde – progetto nato grazie ad una suggestione dell’urbanista Vezio De Lucia che invitava le amministrazioni a tracciare a penna rossa sulla cartina la linea oltre il quale non si può più costruire (Nella Città Dolente – Castelvecchi – 2013), demarca fisicamente questa linea con la realizzazione di una barriera verde in parte ciclabile.
Oltre al consumo di campagna e di verde è la fine dello “sparpagliamento” urbano, tecnicamente chiamato sprawling, che tanti guai ha creato: quartieri senza servizi e difficilmente raggiungibili dal centro con scuolabus, senza marciapiedi, con strade inadeguate e senza piste ciclabili. Un susseguirsi disordinato e inguardabile di abitazioni – capannoni – centri commerciali dove non si capisce dove finisce una città e ne inizia un’altra.
La terza R, quella della Resilienza, è garantita dalla normativa che impone regole precise circa la permeabilità del suolo e rende strutturale il sistema parchi Pinerolese, creandone di nuovi e collegandoli fra loro, soprattutto sulla sponda del torrente Lemina.
Il risultato ottenuto l’altra sera sancisce la chiusura di un’era urbanistica per aprirne un’altra.
Una fase dove non si consuma più suolo vergine, dove si dà ordine allo sviluppo urbano entro confini prestabiliti, dove la mobilità leggera e veicolare risulta migliorata, dove il verde pubblico è incentivato e strutturato.
Volevamo lasciare ai nostri figli una Pinerolo migliore di come l’abbiamo trovata: non ci pare vero di esserci riusciti.
Speriamo che le future Amministrazioni non distruggano ciò che faticosamente abbiamo costruito.
M5S Pinerolo